La Nord di Monte Pollino
Parco Nazionale del Pollino, 21/01/2007
Sembra che quest’inverno non voglia proprio saperne di decollare, e dopo due settimane di tempo primaverile, il manto nevoso si è ridotto ai minimi termini. Ma la cosa non ci scoraggia e così decidiamo di lasciare gli sci e di affrontare la salita della spalla Nord di Monte Pollino a piedi, confidando nel fatto che l’esposizione a nord abbia preservato almeno parte del manto nevoso accumulato nelle settimane precedenti. Partiamo da Colle dell’Impiso (mt.1573) completamente sgombro dalla neve finché non raggiungiamo i piani di Vacquarro ancora leggermente innevati. Qui sentiamo dei rumori e dal bosco sbuca un cinghiale, che si ferma ci guarda e poi prosegue attraversando la strada forestale che stavamo percorrendo. Dietro di lui altri quattro cinghiali della stessa taglia attraversano la strada lasciandosi fotografare. Man mano che saliamo lungo la strada forestale lo spessore di neve aumenta e la progressione diventa sempre più faticosa. Sbucati su Piano Toscano (mt.1774) siamo già abbastanza affaticati ma proseguiamo anche se con poca convinzione attaccando la spalla N. I nostri passi sprofondano fino al ginocchio e oltre, mentre il sole picchia forte rendendo la progressione molto lenta ed estenuante. Superati i tratti boscosi la neve si fa più compatta e la spalla ci ripara dai raggi del sole anche se la pendenza aumenta inesorabilmente. Gli ultimi 200 metri di dislivello prima della vetta, richiedono l’uso dei ramponi e della piccozza in quanto molti tratti sono ghiacciati ed insidiosi. Finalmente in vetta (mt.2248) ci rifocilliamo e cominciamo la discesa lungo la cresta SO completamente sgombra dalla neve, per poi affrontare l’ultimo tratto innevato sulla spalla O percorrendo il sentiero che ci porta a Colle Gaudolino (mt.1684). Dal colle ritorniamo all’auto, dopo l’immancabile sosta alla Sorgente Spezzavummola.