L’anello di Barile
Parco Nazionale del Pollino, 29/07/2007
Come già accennato nella precedente escursione nella Gola di Barile, era nostra intenzione ripetere l’esperienza di Canyoning nella suddetta gola, facendo l’anello Scala di Barile – sorgente della Lamia – Gola di Barile in modo da poterla percorrere per intero. Detto, fatto, tre settimane dopo siamo nei pressi della masseria Francomano (mt.645) per compiere l’anello. Dalla masseria raggiungiamo il greto, attraversiamo il raganello e risaliamo Palma Nocera, seguendo i segni bianco-rossi. Percorriamo quindi la splendida Scala di Barile, scavata nella roccia e proseguiamo fino al Belvedere di Barile (mt.862). Di qui seguiamo un sentiero sempre meno evidente, fino a perderlo completamente. Lo ritroviamo più avanti, una vera e propria strada, che termina qualche centinaio di metri più avanti. A questo punto perdiamo molto tempo districandoci nella vegetazione per recuperare nuovamente il sentiero corretto. Una volta fuori dal bosco scendiamo fino al canale Acqua Masa, che avremmo dovuto attraversare per raggiungere la sorgente della Lamia, ma visto l’orario decidiamo di scendere lungo il canale fino a raggiungere il Raganello. Il canyon vero e proprio comincia poco più avanti in corrispondenza della frana del Grande Diedro. Più avanti incontriamo la bella e freschissima sorgente degli Equiseti, che sgorga direttamente da una spaccatura nella parete e che permette di dissetarci. Proseguiamo tra salti e cascate, mentre la gola diventa sempre più stretta. Successivamente incontriamo un enorme macigno incastrato con cascata sulla destra, che scendiamo in corda doppia sulla sinistra, abbracciando la corda ad un masso. In seguito, troviamo altri due salti che superiamo tuffandoci direttamente nei laghetti sottostanti. Gli scenari sono veramente grandiosi, pareti vicinissime e altissime, acqua che piove dall’alto di pareti piene di muschio e formazioni calcaree, grossi massi incastrati tra le pareti, a mezz’aria. Ancora più avanti il lungo scivolo con cascata in un profondo laghetto che segna il punto in cui ci siamo fermati la volta scorsa. Anche le foto si fermano in questo punto in quanto quelle riguardanti l’ultimo tratto le abbiamo già fatte in occasione della precedente escursione. Continuiamo quindi la nostra discesa e solo in un punto siamo costretti a calarci con la corda per superare una cascata, mentre per il resto si tratta di passaggi abbastanza semplici che superiamo senza grosse difficoltà, fino ad uscire dal canyon passando dall’insenatura tra la parete e il masso che ostruisce l’ingresso della gola. Abbiamo quindi potuto constatare che il tratto affrontato la volta precedente era più corto di quello che pensavamo, e che ci mancava la parte più impegnativa e spettacolare della Gola di Barile. L’anno prossimo contiamo di cimentarci nella Gola del Raganello da Pietraponte a Civita.