Monte Pollino
Parco Nazionale del Pollino, 30/12/2007
Questa stagione invernale sembra cominciare molto meglio della scorsa, regalandoci la neve già dal mese di Novembre. Noi infatti anche se non abbiamo pubblicato foto delle ultime escursioni, non abbiamo interrotto la nostra attività escursionistica, e in qualche occasione abbiamo anche avuto modo di calzare gli sci. L’undici Novembre siamo saliti su Serra del Prete, risalendo la spalla Ovest (sentiero dei Carbonai) e poi percorrendo la cresta SO. Tutte le cime sopra i 1600 metri, compresa quella di Serra del Prete erano imbiancate da un sottile strato di neve. Il diciotto Novembre abbiamo fatto una breve scialpinistica nel comprensorio di Lago Laceno, vicino alle piste da sci, raggiungendo la vetta del monte Raiamagra. Il due dicembre abbiamo raggiunto la vetta di Serra delle Ciavole partendo da Colle Marcione, una bellissima escursione anche se un po’ lunga (22Km e più di 1000 metri di dislivello) vista soprattutto la brevità delle giornate in questo periodo. La neve però era poca, ma bisogna considerare che era solo l’inizio dell’inverno meteorologico. Il nove dicembre invece abbiamo potuto rimettere gli sci ai piedi per salire su Serra del Prete. La neve era ancora poca ma ci ha permesso di scendere sci ai piedi fino a circa 1900 metri di quota. A Natale abbiamo avuto il piacere di sciare sulle piste di Campo Imperatore, sul Gran Sasso l’Italia. Ma passiamo alla nostra ultima escursione del 2007, che ci ha fatto chiudere l’anno nel modo migliore. Una splendida scialpinistica che abbinata ad una condizione meteorologica particolare ci ha regalato grandi emozioni. Sull’autostrada il cielo è nuvoloso e non ci aspettiamo una bella giornata, viste anche le previsioni meteo che danno una certa probabilità di precipitazioni. Ma salendo, attraversiamo il letto di nuvole e arriviamo a Colle dell’Impiso (mt.1573) che splende il sole. La quantità di neve è più che sufficiente, anche se la consistenza non è delle più piacevoli, infatti il manto si presenta ghiacciato e portante, ma è una condizione che si trova quasi sempre la mattina, e siamo sicuri che visto il soleggiamento perderà presto di consistenza. Attacchiamo le pelli di foca agli sci e partiamo alla volta dei Piani di Pollino, senza una meta precisa. Arrivati a Piano Toscano, la mole bianca di monte Pollino ci attira verso di se, anche perché attraversare i Piani con quel sole non ci invita più di tanto. Cominciamo quindi a risalire la spalla N di Monte Pollino che rimane in ombra per quasi tutta la giornata. Zigzagando, risaliamo la ripida spalla, coperta da una neve molto particolare e che ci da un bel po’ di filo da torcere. Infatti, una crosta non portante, dallo spessore non uniforme ma comunque sottile, ricopre uno strato ghiacciato. La coesione tra i due strati non è buona e, per migliorare la tenuta degli sci, siamo costretti a montare i rampanti che facendo presa sullo strato ghiacciato sottostante, ci danno una maggiore sicurezza. Sono le 12.30 quando raggiungiamo la vetta (mt.2248) dove incontriamo due nostri compaesani e un loro amico che hanno risalito la NE con i ramponi. Lo scenario è superbo, tutte le vette più alte, imbiancate, sembrano galleggiare in uno sconfinato mare di nubi. Scattiamo le foto, salutiamo i nostri nuovi amici, ci rifocilliamo e una volta staccate le pelli ci lanciamo per la discesa lungo la via di salita. La neve è insidiosa ma la cosa non fa che rendere la discesa ancora più emozionante. L’unico vero problema si presenta una volta arrivati sulla strada forestale, dove il sole non è riuscito ad ammollare il manto, che anzi si presenta ancora più duro dell’andata. La cosa abbinata alla grande quantità di passi dei giorni prima, ci costringe ad una sciata difficile e faticosa, fino ai piani di Vacquarro (mt.1444) dove riattacchiamo le pelli di foca per affrontare l’ultima salita che, percorrendo il sentiero alla base di Serra del Prete, ci conduce all’auto. Speriamo quindi che la stagione continui così, come ha cominciato, con tanta neve, e che ci dia la possibilità di fare tante splendide scialpinistiche come questa.