Una grandiosa vetta “minore”
Parco Nazionale del Pollino, 31/05/2015
Spesso, noi escursionisti, ci facciamo rapire più dall’altezza di una vetta che dalla sua bellezza. Ci sono però vette del Parco Nazionale del Pollino, considerate “minori” solo perché non superano la fatidica quota di 2000 metri. Tali vette, offrono invece panorami eccezionali, permettono di attraversare boschi meno frequentati e quindi dall’aspetto più selvaggio ed affascinante e permettono di ascoltare nonché di avvistare specie selvatiche che si tengono a debita distanza dall’uomo. Per questo motivo in una giornata uggiosa di fine Maggio, abbiamo deciso di salire sulla Coppola di Paola. Inizialmente l’idea era quella di fare un giro sui monti di Orsomarso, ma le previsioni meteo davano precipitazioni soprattutto sul versante tirrenico e quindi abbiamo cambiato meta. Partiti da piano Pedarreto, nei pressi del rifugio Fasanelli, abbiamo compiuto un bellissimo anello, immersi nel verde di una lussureggiante faggeta, composta da esemplari imponenti e secolari, percorrendo la lunga cresta dei Cozzi dell’Anticristo e di Cozzo Ferriero dall’orografia particolarmente complessa e scendendo verso il colle del Dragone, senza però raggiungerlo, aggirando il costone nord-orientale ed evitando quasi del tutto la strada asfaltata.
Il panorama dalla vetta è superbo. Oltre alle tre cime più alte del massiccio (Serra del Prete, Monte Pollino e Serra Dolcedorme) allineate a formare un gigantesca bastionata, è possibile ammirare Piano Ruggio circondato dal Monte Grattaculo, Serra del Prete e Timpone della Capanna. Girando lo sguardo, il Timpone Viggianello e la Piana di Campotenese, i monti di Orsomarso abbracciati dalle nuvole, Monte Sirino, Monte Alpi la Valle del Mercure, la Valle del Sinni e la Valle del Frido.
Che dire, un’escursione molto suggestiva e rilassante.