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La Vallée Blanche all'alba
La Vallée Blanche all'alba

Al cospetto del Gigante

Monte Bianco, 21-22/08/2014

Un’estate particolarmente piovosa quella del 2014 sulle alpi, che però non ci ha impedito di compiere tante belle uscite nel comprensorio del Monte Bianco. Ma il vero obiettivo di questa nostra vacanza alpina, è quello di provare a raggiungere la vetta più alta, o comunque di vedere per la prima volta e cominciare a conoscere i suoi ghiacciai. E così, in una bella giornata di metà agosto, saliamo al Rifugio Torino, dal quale traverseremo il Ghiacciaio del Gigante fino al Rifugio Des Cosmiques, base di partenza per la nostra ascesa lungo la “via dei tre monti”. Raggiungiamo prima il Col des Flambeaux sotto lo sguardo vigile del Dente del Gigante e lo scenario che si apre è davvero superbo. Un bianchissimo oltre che enorme ghiacciaio, circondato da numerose cime aguzze e caratterizzato da una zona centrale tormentata, molto affascinante. Aggiriamo i seracchi e raggiungiamo dopo una lunga traversata, la Vallée Blanche e quindi il rifugio.

Il Mont Blanc du Tacul si staglia di fronte a noi ricoperto da una spessa coltre di neve fresca caduta i giorni precedenti. In effetti ciò che a quote medio-basse era pioggia, quassù erano abbondanti nevicate! Anche il vento è stato forte nella settimana appena trascorsa, e le cornici sono davvero imponenti e minacciose.

Anche il gestore del rifugio conferma i nostri presentimenti, ovvero che il pericolo di distacco sia molto elevato, consigliandoci di non affrontare la scalata il giorno successivo. La voglia di non dar retta alle sue parole è forte, ma prevale il buon senso, rafforzato dall’evidenza dei fatti. Ci svegliamo comunque all’una di notte e ovviamente nessun alpinista presente al rifugio ha intenzione di partire per il Bianco. Ne approfittiamo per fotografare uno splendido cielo stellato e, dopo aver fatto colazione, ci prepariamo e partiamo per tornare al Rifugio Torino. Mentre camminiamo il sole sorge colorando di rosso le cime che circondano il Ghiacciaio del Gigante.

Questa volta però, anziché aggirarla, attraversiamo per intero la zona seraccata, che ci lascia estasiati per l’imponenza dei suoi crepacci e dei suoi giganteschi blocchi di ghiaccio.

Davvero una grande emozione, e una grande esperienza, nonostante la rinuncia alla vetta, che comunque è solo rinviata ad un’estate dalle condizioni meteo più favorevoli.