Bentornata dama bianca
Parco Nazionale del Pollino, 13/03/2016
Dopo un inverno latitante sul Pollino, stavamo per appendere gli sci al chiodo, quando a marzo, dopo due mesi di anticiclone, arriva una nevicata degna di essere definita tale! Nel giro di qualche giorno, il Parco Nazionale del Pollino, assume quel caratteristico aspetto invernale che noi tanto amiamo! Ovviamente l’inverno è caratterizzato da giornate di maltempo e questa domenica è una di quelle. Infatti, è stata emanata l’allerta meteo per il sud Italia, e noi siamo a digiuno da troppo tempo, tanto che potrebbe prevalere l’istinto sulla ragione. Quando andiamo in montagna, non ignoriamo mai le previsioni meteo, perché queste sono fondamentali per evitare di trovarsi in situazioni di pericolo, ma questa volta l’idea di rinunciare all’uscita non ci persuade per niente! Dopo aver analizzato tutti i bollettini meteo ed aver filtrato le numerose incongruenze, più che decidere se andare o meno, ci concentriamo su quale potrebbe essere l’itinerario più adatto. La scelta ricade su Serra di Crispo partendo da Pomari, un bellissimo itinerario che permette di non esporci troppo a vie di cresta, sempre pericolose in caso di fulmini. Mentre percorriamo con Filippo e Megi la strada per San Severino, dove ci attende Umberto, mille dubbi ci assalgono. Il Sinni è gonfio e tumultuoso, il cielo è nero nonostante l’alba e piove! Raggiungiamo comunque il punto di partenza e ci avviamo sotto una leggera pioggia mista a neve. Al suolo è presente solo una leggera spolverata, ma, mentre guadagniamo quota lo scenario cambia, lo spessore al suolo diventa sempre più consistente, nevica e gli alberi del bosco sono sempre più bianchi.
Ormai avevamo perso ogni speranza, di rivedere, in quest’inverno anomalo, un simile spettacolo. Il bosco assume un aspetto fiabesco e noi diventiamo i protagonisti della fiaba. Si, perché siamo i soli, oggi, in quest’angolo di paradiso, a poter godere della sensazione unica che si prova nel solcare quel manto bianco ancora immacolato. Piano Iannace è immerso nella nebbia, ma raggiungiamo senza problemi il sentiero per Pitt’accurc’. Salendo alla vetta, la nebbia ci porta un po’ fuori strada, ma recuperiamo subito il percorso, costellato da grandiosi pini loricati ricoperti di ghiaccio che nella nebbia assumono un aspetto ancor più misterioso.
Ammirare questi titani, dall’aspetto fiero, nonostante siano gravati dal peso della neve è sempre un’emozione indescrivibile che quest’anno rischiavamo di perderci, e non ce lo saremmo mai perdonati. Raggiunta la vetta, mentre ci prepariamo per la discesa, la nebbia a tratti si apre e un timido sole si fa spazio tra le nuvole. Partiamo quindi per una fantastica discesa, lungo il percorso di salita, disegnando serpentine sui pendii innevati, sgusciando sotto gli alberi e giocando con gli accumuli nevosi.
Raggiungiamo l’auto mentre riprende a nevicare, e lasciamo a malincuore questi posti meravigliosi, con la speranza di poterci tornare il fine settimana successivo, per un’altra, tanto desiderata, escursione sulla neve.