L’anello di Celsa Bianca
Parco Nazionale del Pollino, 16/07/2006
Giorgio Braschi nel suo libro chiama quest’escursione “L’anello di Celsa Bianca”. Si tratta di un’escursione faticosa (sono circa 1400m di dislivello in 11km di cammino) e a tratti esposta, riservata dunque ad escursionisti esperti ed allenati. Partiti di buon’ora per evitare il caldo e il previsto temporale pomeridiano ci dirigiamo verso il nostro punto di partenza a 900m di quota percorrendo una stradina molto dissestata (necessario un mezzo fuoristrada) che dalla circonvallazione di Castrovillari, attraversata l’autostrada, porta all’ingresso di Valle Piana una valle che a dispetto del nome è tutt’altro che piana se non nel tratto iniziale. Inizialmente percorriamo un sentiero sommariamente segnalato che dopo circa 1km arriva ad un bivio. La diramazione di sinistra porta al Varco del Pollinello mentre noi prendiamo quella di destra che ci porta al passo di Valle Cupa (mt.1317). Siamo sul cosiddetto Crestone dei Loricati ovvero la cresta Sud del Dolcedorme. Si tratta di una cresta molto ripida che ci offre continui passaggi su roccia a tratti esposti ma comunque facili e divertenti. La nostra progressione è rapida e ci sorprendiamo della velocità con cui guadagniamo quota, dovuta forse all’aria fresca e frizzante delle prime ore del mattino. Raggiungiamo quindi un tratto erboso dal quale ci soffermiamo ad ammirare l’imponenza dell’anfiteatro formato dalle pareti di vetta di Serra Dolcedorme. Continuiamo dapprima sulla cresta per poi spostarci in diagonale sul ripido prato costellato da bellissimi pini loricati fino a raggiungere un ghiaione. A questo punto la progressione si fa lenta e faticosa vista la pendenza e il sole che non danno tregua. Imbocchiamo quindi un ripido canalone che diventa sempre più stretto fino a culminare in uno strettissimo e ripidissimo passaggio tra due pareti quasi verticali facendo molta attenzione a non far cadere pietre. Un ultimo tratto e siamo in vetta (mt.2267). Sono circa le 11.00 e delle nuvole minacciose ci suggeriscono di abbandonare la vetta e di intraprendere prima del previsto la via del ritorno. Scendiamo quindi al Passo di Valle Piana (mt.2135) per poi risalire la timpa omonima (mt.2163). Da questa iniziamo a scendere lungo la cresta delle Murge di Celsa Bianca, dapprima quasi pianeggiante per poi diventare sempre più ripida e faticosa ma al tempo stesso molto panoramica. A pochi metri dal Varco del Pollinello (mt.1710) incrociamo l’antico e comodo sentiero sommariamente segnalato ma abbastanza evidente che ci conduce nuovamente a Valle Piana facendo però attenzione solo in un punto dove un fiume di alberi abbattuti da una frana o una valanga ha completamente cancellato un tratto di sentiero. Arrivati al bivio dell’andata raggiungiamo nuovamente il punto di partenza dove constatiamo che le vette sono invase dalle nuvole e che probabilmente sta piovendo. È stata questa, un’escursione sicuramente impegnativa ma assai gratificante sia per la bellezza degli scenari proposti, sia per il livello tecnico necessario per affrontare alcuni passaggi.